Venerdì 23 Maggio ho avuto la fortuna di essere invitata in un ristorante di Quistello, in provincia di Mantova. 'L'Ambasciata' è il nome di questo posto meraviglioso, in stile Barocco. E' sembrato un viaggio indietro nel tempo, solo l'accoglienza calorosa da parte dei fratelli Tamani, proprietari e responsabili di sala e cucina, (Maitre Francesco e dello Chef Romano) ha suscitato in me un senso di calore incredibile. Siamo entrati in questa sala magnifica, con colori caldi, tovaglie sfarzose e un sacco di argenteria ordinata qua e là. Gli specchi sono il tratto caratteristico del posto, oltre a trovarli ovunque sono affiancati da pile infinite di libri di vario tipo e dimensione. Dopo esserci accomodati grazie al gentile Chef de Rang, abbiamo cominciato con acqua frizzante e il classico calice di benvenuto. Ci è stato servito uno Champagne Philipponnat Brut, la quale bottiglia singolarmente verrebbe circa a costare 135€. Non sto nemmeno a descrivere l'intensità dei profumi e del sapore di questo vino, una dolcezza impercettibile, nascosta dalle mille bollicine. Abbiamo poi deciso di proseguire con questo per il resto della cena. Un menù di classe, grande e ricco. Scritto in corsivo, con grande attenzione alla cucina Mantovana e alla tradizione. Ho selezionato tra le pietanze un classico suggerito dallo Chef stellato, che lavorava nella stupenda cucina a vista che si affacciava alla sala. Tagliatella con piccione e piselli (il piccione non l'avevo mai assaggiato, è stata un ottima sorpresa scoprire il sapore cosi forte di questo volatile a cui tutti diamo sempre poca importanza), fagottini di equino crudo ripieni di gorgonzola e salsa piccante, rivisitazione di un tournedos alla Rossini (Un filetto di carne di manzo con sopra adagiato il fegato con una crema di patate, spinaci e una bruschetta di pane morbido imbevuta nel sugo di cottura), per ultimo faraona con uva, arance, olive, cipolla caramellata e mostarda di Mele campanine. (Un piatto dolce, incredibile anche se secondo il mio punto di vista la carne era troppo asciutta.) Poichè sono sempre stata scettica nei confronti delle lumache,sono stata praticamente obbligata dal Maitre ad assaggiare le loro famigerate lumache alla bourgugnonne. Arrivate in questa terrina calda e immerse in un sugo di burro, prezzemolo, aglio e olio ho preso coraggio e prendendo le posate per estrarle ho assaggiato questa piccola delizia, che mi ha ricordato i profumi della cucina di mia nonna. Aspettavo di sentire nel palato una sensazione viscida, gelatinosa, immaginavo gli occhietti scoppiassero come nel sushi le uova di salmone. Insomma rendo l'idea? Invece ho ritrovato una sorpresa gustosissima, molto particolare che spero un giorno di potere riassaggiare. Chiaramente dopo queste portate ci sentivamo veramente sazi, ma per curiosità non abbiamo resistito dallo sbirciare la carta dei dolci. La mia attenzione è stata solleticata da una millefoglie con caramello, non vorrei però sbagliarmi, ricordo così. Dopo un ottimo caffè siamo tornati a casa con una cartolina ricordo, sazi e felici dell'ottima cena. Il conto valeva la qualità e il servizio, li rispenderei tutti.
Lpg, Anna.